ospiti. Il portavoce del Dipartimento di Stato, riferendosi alla legge
Helms di embargo contro Cuba, ha dichiarato: “Le nostre leggi sono
universali e si applicano in qualunque parte del mondo”.
Non si tratta nàƒÂ© di Cuba nàƒÂ© dell’embargo. E’ massima aspirazione di ogni impero d’imporre le proprie leggi anche nelle province remote. àƒË† la stessa aspirazione di Carlo V dà¢â‚¬â„¢Asburgo, quella di possedere un impero sul quale non tramonta mai il sole che tradotto nel linguaggio del XXI secolo significa un braccio coercitivo armato che permetta alle multinazionali di quel paese di operare in condizioni di favore ovunque vogliano. Del resto, George W. Bush definàƒÂ là¢â‚¬â„¢Iraq un angolo oscuro del pianeta. Negli ultimi decenni, dal trattato multilaterale dà¢â‚¬â„¢investimenti (MAI o AMI), al NAFTA, allà¢â‚¬â„¢ALCA a tutti i TLC, non erano altro che il desiderio di vedere applicata la legislazione statunitense in tutto il pianeta.
Come prevedibile là¢â‚¬â„¢Hotel Sheraton ha abbassato la testa ed ha espulso i propri clienti, sequestrando perfino i loro depositi. Ma là¢â‚¬â„¢episodio testimonia il livello di estremismo raggiunto dallà¢â‚¬â„¢Amministrazione Bush che minaccia guerra dallà¢â‚¬â„¢Iran al Venezuela, da Cuba alla Corea alla Bolivia, e prepara giàƒ quella a lungo termine contro la Cina. Ma è un impero sempre più debole politicamente quello dellà¢â‚¬â„¢ultimo discorso sullo stato dellà¢â‚¬â„¢Unione. Le sinergie che si sviluppano tra i grandi emergenti, la Cina, là¢â‚¬â„¢India, il Brasile, la nascita della borsa petrolifera di Teheran, e mille altri segnali rendono irto di ostacoli il cammino imperiale. Là¢â‚¬â„¢incubo che le leggi statunitensi siano universali resteràƒ tale.
gc
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